PREMESSA Il seguente appello è stato scritto e firmato da varie Associazioni mediche italiane, da medici e operatori impegnati in vari settori del Sistema Sanitario, nel campo della ricerca di base e universitaria, della prevenzione e della cura dei malati di COVID-19. La lettera ha lo scopo di spiegare in dettaglio perché, ad oggi, non si debba procedere con la vaccinazione anti-COVID-19 dei bambini. Facciamo riferimento alle prove scientifiche disponibili senza rinunciare a discutere delle strategie più efficaci per sconfiggere la pandemia, rifiutando strumentalizzazioni antivacciniste. SOMMARIO I vaccini contro la COVID-19 stanno riducendo i casi gravi di malattia e la mortalità; la loro somministrazione trova significato nella protezione delle popolazioni a rischio, dove la malattia può essere grave e letale. Al contrario, la vaccinazione dei bambini non comporta sostanziali benefici diretti ai riceventi, data la bassa incidenza e le manifestazioni cliniche moderate della malattia nelle fasce pediatriche, e non comporta neppure benefici di rilievo per la collettività, poiché i bambini non hanno un ruolo rilevante nella trasmissione del SARS-CoV-2. I vaccini in uso non azzerano la trasmissione dell'infezione, hanno durata sconosciuta ed efficacia ridotta su alcune delle varianti finora emerse. Non è stata stabilita, ad oggi, la necessità e la frequenza di dosi di richiamo per mantenere l'immunità conferita con questi vaccini ed è sconosciuto l’effetto di una eventuale immunizzazione periodica. A fronte di benefici minimi o trascurabili, riteniamo che non sia opportuno esporre i bambini al rischio di eventi avversi conosciuti e comuni, anche se probabilmente in gran parte reversibili, e al rischio di eventi avversi a lungo termine ancora non individuati, ma possibili. La sorveglianza post-marketing delle vaccinazioni è iniziata da poco tempo; le informazioni su eventi rari ma pericolosi si potrebbero presentare nel corso degli anni ed evidenziarsi essenzialmente con lo sviluppo di programmi di sorveglianza attiva, ancora oggi lacunosi o completamente assenti. Si ritiene che la vaccinazione da sola non possa portare alla "immunità di gregge", quindi attualmente non esiste una giustificazione "altruistica" o “etica” nel vaccinare i bambini al fine di proteggere le popolazioni a rischio, già oggetto di un’intensa campagna vaccinale conseguente alla legge Lorenzin. COVID-19 E I BAMBINI La pandemia di COVID-19 è poco diffusa tra i bambini rispetto agli adulti; si stima che sotto i 20 anni di età la suscettibilità all'infezione sia circa la metà rispetto a chi ha più di 20 anni. In Europa i casi di malattia in età pediatrica sono tra l’1 e il 5% dei casi totali di COVID-19; in Italia poco meno dell'1% dei casi positivi ha compiuto 18 anni. Nei bambini l’infezione si manifesta con un quadro clinico più favorevole rispetto all’adulto: il 4,4% è totalmente asintomatico, il 94,1% presenta quadri clinici lievi o moderati. Nei casi in cui si manifesti una polmonite lieve, unilaterale o bilaterale, il ricovero in terapia intensiva si è reso necessario solo nel 4% dei casi. La complicanza più temibile è la sindrome infiammatoria multisistemica temporalmente correlata a COVID-19, una sindrome iperinfiammatoria che si presenta tipicamente da 3 e 6 settimane dopo l'esposizione a SARS-CoV-2 in pazienti generalmente negativi al tampone nasofaringeo con RT-PCR ma con sierologia positiva. Questa associazione temporale e il basso tasso di positività della PCR suggeriscono che lo stato infiammatorio con disfunzioni di organi sia sostenuto da un meccanismo postinfettivo piuttosto che dall’infezione virale acuta. La letalità nella fascia di età 0-15 anni è pari allo 0,08%. È ancora da definire con precisione il ruolo di bambini e adolescenti nella diffusione dell’infezione, anche se questo aspetto non sembra importante come avviene invece per l’influenza stagionale. I bambini più piccoli (in età prescolare e della scuola primaria) sembrano trasmettere il SARS-CoV-2 con minor facilità rispetto agli adolescenti. I bambini non sono i super diffusori di COVID-19. Le infezioni all’interno della famiglia sono, secondo alcuni studi, infrequenti. Un insieme di cluster familiari su scala internazionale ha evidenziato che era improbabile che i bambini potessero essere il caso indice (paziente zero) dei nuclei familiari, in quanto erano responsabili solo di circa il 10% degli stessi cluster. LE REAZIONI AVVERSE RARE ALLE VACCINAZIONI I vaccini anti-COVID-19 sono tuttora oggetto di sperimentazione e hanno ricevuto autorizzazioni condizionate da parte dell’EMA, perché i dati attuali su sicurezza ed efficacia sono insufficienti per approvazioni complete. Solo con buoni sistemi di sorveglianza attiva (come quella che si attua nelle prime settimane degli studi clinici controllati randomizzati si evitano grossolane gravissime sottostime di frequenza e gravità delle reazioni avverse a breve termine e si possono stimare gli effetti a medio-lungo termine. Temiamo che in questo momento ci sia una sottostima degli eventi avversi, alcuni dei quali gravi, ad esempio sulle piastrine o sulla pressione arteriosa (i vaccini, analogamente al sars-cov-2, esprimono la proteina spike e interferiscono con la regolazione di pressione arteriosa e flusso polmonare). Vaccini realizzati con tecniche innovative possono avere effetti anche diversi da quelli finora riconosciuti. C’è la teorica possibilità di ADE (Antibody-Dependent Enhancement), con rischio di malattia polmonare più grave quando un vaccinato incontra altri virus circolanti. L’incidenza, oggi modesta, della sindrome infiammatoria multisistemica temporalmente correlata a COVID-19 (MIS-C) nei bambini potrebbe aumentare in conseguenza delle vaccinazioni. Stanno emergendo anche casi di trombosi dei seni venosi cerebrali con trombocitopenia successivi alla vaccinazione. Esiste, infine, il rischio di reazioni autoimmuni per somiglianza con proteine umane di quasi tutte le parti di antigene (epitopi) del virus SARS-CoV-2 a cui si legano gli anticorpi specifici immunogenici. È palese però che il bilancio tra rischi e benefici attesi andrebbe comunque stabilito da una analisi condotta sul lungo periodo. Anche solo alla luce di queste incertezze e alla peculiarità delle aspettative di vita dell’età pediatrica, il principio di precauzione ci impone di non cedere alla fretta di vaccinare i bambini finché non si avrà una conoscenza sufficiente delle implicazioni di questa vaccinazione. L’EFFICACIA PROTETTIVA DEI VACCINI Non è nota la durata dell'immunità conferita e quando e per quanto tempo saranno necessari richiami periodici con connessi ulteriori rischi di eventi avversi. C’è poi il problema delle varianti, che permettono al virus di adattarsi meglio all'ambiente ospitante e di diventare più trasmissibile, ed è noto che quelle più virulente tendono ad affermarsi quanto più il virus si trova in un ambiente ostile. La loro rapida emergenza sta già riducendo la risposta anticorpale ai vaccini, con plausibili ricadute anche su efficacia e durata della protezione. Con la variante sudafricana il vaccino Pfizer ha suscitato una risposta anticorpale 3 volte minore,e quello Moderna 4 volte minore, ma vi sono dati anche peggiori. Si noti che l’affermazione di una variante può essere rapidissima: in Italia il 18 febbraio la variante inglese era stimata dall’ISS al 54%, al 15 aprile è al 91,6%. Se i vaccini contrastano in buona misura la variante inglese, man mano che la vaccinazione procederà sono ipotizzabili altrettanto rapidi rimpiazzi da altre varianti meno disturbate dai vaccini. VACCINAZIONI E IMMUNITÀ DI GREGGE Una minor trasmissione del virus da parte dei vaccinati è verosimile, ma gli asintomatici vaccinati potrebbero per altri motivi essere più pericolosi nel contagiare, per una possibile riduzione delle proprie precauzioni (e quelle di altri verso di loro), anche in caso di sintomi lievi che potrebbero spesso attribuire ad altre cause. Comunque, è poco plausibile che si consegua l’immunita di gregge attraverso la sola vaccinazione di massa, perche: A. I vaccini prevengono solo in parte la trasmissione del virus nella popolazione (e verso alcune varianti non pare vero neppure questo). B. Le campagne di vaccinazione stanno procedendo a ritmi diversi nei diversi Paesi e tra la popolazione nello stesso Paese. C. Emergono varianti, anche resistenti al vaccino, che si diffondono velocemente con gli spostamenti della popolazione. Alti tassi di immunizzazione potrebbero creare una pressione selettiva che creerebbe un vantaggio per le varianti che quindi potrebbero infettare anche i vaccinati. D. Non è ancora noto quanto sia e quanto tempo duri la protezione fornita dal vaccino. E. I vaccinati potrebbero essere spinti ad adottare un comportamento meno "attento". F. Diverse specie animali sono serbatoi del virus. Si prevede che il virus diventi endemico, manifestandosi ad “ondate” di varia ampiezza e frequenza. Pertanto, la cooperazione tra la vaccinazione di soggetti a rischio e l’immunizzazione naturale di gruppi a rischio minore avrebbe il vantaggio di far conseguire prima una certa immunità di gregge. Il potenziamento delle difese naturali delle comunità, con miglioramenti ambientali, di stili di vita, di condizioni socioeconomiche e dei determinanti della salute globale e la individuazione di terapie efficaci sono condizioni determinanti per superare la pandemia. CONCLUSIONI I bambini reagiscono in modo diverso rispetto agli adulti ai vari stimoli antigenici, con differenze profonde nelle varie fasce di età. Inserire nuove vaccinazioni nei calendari vaccinali pediatrici potrebbe comportare una riduzione delle coperture delle vaccinazioni di routine e causare interazioni sconosciute. “I bambini non sono i più colpiti da questa pandemia, ma rischiano di essere le sue più grandi vittime.” L’imperativo ippocratico “primum non nocere” è un principio basilare per ogni medico e dovrebbe esserlo anche per ogni provvedimento di sanità pubblica. Questo appello ha a corredo una corposa bibliografia scientifica, consultabile al seguente indirizzo https://www.salusnetwork.eu/wp-content/uploads/2021/07/APPELLO-PER-MORATORIA-VACCINAZIONE-COVID-BAMBINI.docx.pdf L’APPELLO È PROMOSSO DA Rete Sostenibilità e Salute, con le seguenti Associazioni:
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La cronaca ufficiale narra che una coppia di turisti sessantenni provenienti dalla provincia cinese di Hubei (Wuhan è il capoluogo), dopo un tour italiano, mentre sono alloggiati a Roma il 30.01.2020 si sentono male: primi casi positivi al Sars-Cov2. Da lì il contagio si diffonde a tutto il paese contando migliaia di morti. È andata realmente cosi? TEMPISTICHE Una ricerca sugli anticorpi da parte dell'Istituto dei Tumori di Milano e dell'Università di Siena ha individuato la presenza del virus in 13 regioni italiane sin da settembre 2019 con una positività dei campioni superiore al 10%. Passano diversi mesi prima che in Italia venga imposto il confinamento il 9.03.2020. EVOLUZIONE Fino a marzo 2020 la mortalità registrata in Italia equivale a quella del quinquennio 2015-2019, addirittura talvolta è minore. A MARZO 2020 DI COLPO LA MORTALITÀ SCHIZZA VERSO L'ALTO: se il virus, la cui incubazione è di 3/5 giorni, circolava da mesi, qual è il motivo di questa improvvisa impennata? Questa esplosione della mortalità è incompatibile con un'epidemia che si propaga da mesi. Nel PRIMO BIMESTRE 2020 la mortalità continuava a mantenersi a livelli minimi, mentre il virus circolava da almeno tre mesi e avrebbe quindi dovuto contagiare molta gente, considerando il fatto che nessuno usava dispositivi di protezione. Nel SECONDO BIMESTRE 2020 la distribuzione della mortalità non è omogenea: solo 12 sono le province, di 2 regioni, che hanno un' aumento della mortalità del 95%, mentre la mortalità sarebbe dovuta aumentare ovunque essendo un'epidemia. Non si spiega come mai nel resto d'Italia non ci sia stato lo stesso indice di mortalità. Nonostante il confinamento imposto in tutta Italia il 9.03.2020, la curva di mortalità comincia a scendere solo tra la fine di marzo e l’inizio di aprile e la situazione si normalizza all’inizio di maggio, tornando a livelli minimi simili al 2015, anche se il virus circola ancora. IL 4.05.2020 quando vengono allentate le misure restrittive ci sono ancora 100.000 POSITIVI in tutta Italia. Dato sottostimato perché solo una minima parte della popolazione è stata sottoposta al test diagnostico. Queste persone sono totalmente scomparse dai radar del servizio sanitario e nessuno si è più preoccupato della loro potenziale contagiosità. Il Prof. Alberto Zangrillo il 27.07.2020 dichiara che dal 18.04.2020 a Milano non sono stati più registrati casi gravi di Covid, situazione che si verificherà anche nel resto d'Italia. Infatti in poco tempo le terapie intensive si svuotano. Come mai il 4 maggio ci sono ancora 100.000 positivi? Perché se essere positivi al test vuol dire essere malati qualcosa non torna. Durante l'estate la mortalità è nella norma. Da OTTOBRE 2020 nuovo incremento della mortalità. Dai dati si evince un andamento stagionale della mortalità che non presenta correlazione con le misure di restrizione delle attività lavorative, degli spostamenti e delle libertà imposte dal governo tramite i DPCM. Dati ufficiali dell'OMS:
CASI GRAVI Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità nei primi bollettini i casi gravi di covid19 rispetto al totale dei casi era il 2-3%, perché si effettuavano meno tamponi; invece il Bollettino del 5.01.2021 a pagina 23 recita che su 67.9363 casi confermati, 3.537 (lo 0.5%) presentano un quadro clinico critico. STIME DELLA PROTEZIONE CIVILE - al 30.4.2020 casi totali 205.463. Il 3% di 205.463 è 6.164. - al 31.12.2020 casi totali 2.107.166. Quindi tolti i 205.463 fino ad aprile 2020, restano 1.901.703 casi. Lo 0,5% di 1.901.703 è 9.509. - 6.164+9.509=15.673 casi gravi dall'inizio dell'epidemia MORTALITA’ L’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 è 81 anni. L’età mediana dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 è più alta di oltre 30 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione (età mediane: pazienti deceduti 82 anni – pazienti con infezione 47 anni). Al 30 marzo 2021 sono 1188, dei 106.789 (1,1%), i pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 282 di questi avevano meno di 40 anni (172 uomini e 110 donne con età compresa tra 0 e 39 anni). Di 80 pazienti di età inferiore a 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche; degli altri pazienti, 164 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e 38 non avevano diagnosticate patologie di rilievo. Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 3. Complessivamente, 210 pazienti (3% del campione) presentavano 0 patologie, 815 (11,7%) presentavano1 patologia, 1292 (18,5%) presentavano 2 patologie e 4675 (66,9%) presentavano 3 o più patologie. Confronto caratteristiche decessi nei 3 periodi marzo-maggio 2020, giugno-settembre 2020 e ottobre 2020-marzo 2021: nell’intero arco temporale preso in considerazione, aumentano i decessi di persone con 3 o più patologie preesistenti e diminuiscono quelli con meno patologie o nessuna: ciò sembra indicare che nel secondo e nel terzo periodo i decessi riguardano persone più anziane e con una condizione di salute preesistente peggiore rispetto ai decessi relativi al primo trimestre In base a questi numeri e dati, il governo italiano ha deciso di limitare per più di un anno la frequenza scolastica, le attività lavorative, gli spostamenti, le attività sportive giovanili, le relazioni sociali. A voi che leggete, il giudizio. Fonti ufficiali: ISTAT, Epicentro Istituto Superiore di Sanità, Protezione Civile Ringraziamento per la collaborazione a M. Gracis e M. Vandelli
a cura del Collettivo Scelta Consapevole La mucosa nasale è mantenuta nel suo stato di salute grazie all'equilibrio dinamico del microbiota, ovvero della popolazione principalmente di batteri, ma anche di virus e di funghi che la occupa e che permette l'effetto barriera rispetto ad elementi patogeni; l'equilibrio é talmente delicato che è stata dimostrata da alcuni studi perfino una variazione del microbiota nasale in funzione delle stagioni. Altre ricerche hanno dimostrato la possibilità di ridurre le riniti allergiche con terapie che ottimizzino il microbiota nasale. Questo può far comprendere che la mucosa nasale dovrebbe essere protetta da atti invasivi come peraltro insegna la pura conoscenza anatomo-fisiologica: i peli nasali ed il muco rappresentano una barriera all'ingresso delle microparticelle, siano esse di natura chimica (ad esempio inquinanti, polveri) o microbica; la parte anteriore delle cavità nasali (naso esterno) é deputata a trattenere ciò che non deve raggiungere le cavità nasali interne ove risiede il bulbo olfattivo e dove sono presenti gli orifizi comunicanti con i seni paranasali. E' inevitabile che l'inserimento del tampone rinofaringeo, oltre a potenziali microlesioni della delicata mucosa nasale (ma vi sono testimonianze documentate di danni anche gravi fino alla morte di un bambino e situazioni di rischio inalatorio e di lesioni importanti ad esempio a seguito di rottura del tampone durante l'esecuzione della manovra di prelievo), porti rapidamente nel naso interno e nel retrofaringe ciò che deve rimanere confinato nel naso esterno; tale azione invasiva con la sua inevitabile contaminazione microbica e chimica prescinde dall'abilità dell'esecutore, alterando il delicato equilibrio di cui sopra e questo rappresenta di per sé un fattore favorente l'insorgenza di infezioni delle vie respiratorie o il peggioramento di infezioni già in essere. La motivazione diagnostica a giustificazione del danno non dovrebbe essere chiamata in causa, essendo noto che la tecnica PCR non rappresenta un metodo diagnostico, pur essendo utilizzato come tale, ignorando gli avvertimenti ripetuti del suo ideatore Kary Mullis, il quale ha indicato tale metodica ai fini di replicazione di una sostanza per ricerca e non per diagnosi. Nessuno può essere certo sulla veridicità della positività o della negatività del tampone PCR sia per questioni di similitudine tra virus, sia perché l'RNA virale SARS-CoV-2 non rappresenta il virus integro, cioè corredato di capside con le sue proteine spike, e potrebbe essere solo un prodotto di scarto. La riflessione che consegue alla precedente é questa: si può escludere che a seguito di una lesione sia pur microscopica della mucosa nasale l'indebolimento della barriera mucosa permetta più facilmente il passaggio del virus in questione nella sottomucosa e di qui nel torrente circolatorio? E il virus al di fuori dell' habitat della mucosa nasale dove spesso risulta completamente asintomatico diventa più virulento? La risposta a questa domanda é sì, in quanto ormai é risaputo da una moltitudine di studi che i coronavirus in genere amplificano la risposta citochinica infiammatoria ed a seguire la cascata coagulativa. Sappiamo anche che le nanoparticelle di smog producono lo stesso effetto per cui é lecito porsi le seguenti domande: 1) E' plausibile che la lesione provocata dal tampone, anche se microscopica, amplifichi i casi di Covid concorrendo a favorire la manifestazione sintomatologica e a rendere la sintomatologia più grave di quello che sarebbe stato il suo decorso naturale? 2) E' plausibile che la lesione provocata dal tampone in caso di inquinamento da nanoparticelle concorra a favorire la manifestazione sintomatologica e a rendere la sintomatologia più grave di quello che sarebbe stato il suo decorso naturale? 3) E' plausibile che la lesione delle delicate fibre nervose olfattive, provocata dal tampone, concorra a favorire le manifestazioni neurologiche e a rendere la sintomatologia più grave di quello che sarebbe stato il suo decorso naturale? 4) Quale diagnosi differenziale viene fatta per escludere altri patogeni che possono dare luogo a quadri simili? Chiunque voglia cominciare a pensare al di fuori della narrativa corrente ed a ragionare nell'interesse del paziente non può non riflettere su queste domande. Fonti: - rivista "JAMA Otolaryngology - Head & Neck Surgery" - microbioma.it - rivista "Cell & Host Microbe" - rivista "Scientific Report" - "I TLRs: i recettori di membrana dell'immunità innata" - Microbiologia Italia, Febbraio 19, 2019 di Maria Chiara Langella - "Coronavirus: interazioni tra smog, polveri sottili e Sars-CoV2, nuovo studio Arpa" (lavocedivenezia.it) - documento dei ricercatori delle Agenzie regionali di protezione per l’ambiente (Arpa) di Emilia-Romagna e Marche, dell’Università Politecnica delle Marche e dell’Ateneo di Bologna - rivista "Epidemiologia e Prevenzione"
Racconti da un medico di Pronto Soccorso
"...dall'interno della struttura ospedaliera vi racconto alcune amene notizie; mentre politici e pseudoscienziati rincorrono adolescenti influenzati e terrorizzano la popolazione prima di affondare il colpo finale, ecco cosa succede negli ospedali della ricca e avanzata Lombardia: - ovunque mancano medici, i pronti soccorsi, anche quelli grandi sono ridotti all'osso (alcuni esempi sono la poliambulanza di Brescia, fiore all'occhiello della sanità di formigoni & co., vive una grave carenza di medici di ps; l'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, punta di diamante in Lombardia, appena costruito, ha indetto un concorso per medici di Pronto Soccorso senza richiedere alcuna specializzazione); - i reparti di cardiologia sono al collasso: in Valcamonica l'emodinamica è chiusa, restano solo 5 cardiologi in attività; a Sondrio, ospedale di capoluogo di provincia, in cardiologia sono a corto di medici e hanno una lista di 150 persone in attesa per fare un banale ecg ergometrico, alias da sforzo; per ricoverare a Brescia una persona con un bruttissimo infarto (il più brutto visto nella mia attività di 16 anni di ps), ho dovuto vincere le resistenze di cardiologia emodinamica e rianimazione, entrambe sature (ma solo per la esiguità di posti ormai delle strutture pubbliche), minacciando la denuncia in procura della repubblica. gli ambulatori lavorano a singhiozzo, per fare una ecografia di spalla i primi posti disponibili sono a marzo 2022. Mi raccomando continuiamo a pagare 40 euro l'ora i medici vaccinatori e spendere milioni negli hub vaccinali. Mi raccomando continuiamo a gettare fumo negli occhi e veleno nei deltoidi al popolo bue. E una raccomandazione anche a me e a voi: non facciamoci coinvolgere e distrarre dal circo, dai funamboli dell'inutile e i prestigiatori da baraccone, loro sono bravi nel gioco delle 3 carte e noi se continueremo a giocare con loro, perderemo. Cambiamo gioco, proviamo il gioco della felicità e dell'utopia!" di Giampaolo Della Monica, chirurgo pediatra e agopuntore
Riporto la traduzione dell'abstract di uno studio preprint molto recente sulle varianti di preoccupazione o "variants of concern" (VOC). https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2021.07.05.21260050v2 Ricordo che come dettagliato da Francesco Cappello nel suo articolo https://www.francescocappello.com/2021/07/13/e-possibile-secondo-scienza-stabilire-quali-varianti-del-virus-siano-state-provocate-dalla-vaccinazione-si-lo-e/ le VOC sono varianti vaccinoresistenti e quindi causate dalle vaccinazioni. Contesto Il periodo da febbraio a giugno 2021 è stato quello durante il quale i ceppi di SARS-CoV-2 wild-type iniziali sono stati soppiantati in Ontario, Canada, prima da VOC con la mutazione N501Y (Alpha/B1.1.17, Beta/ varianti B.1.351 e Gamma/P.1) e poi dalla variante Delta/B.1.617. L'aumentata trasmissibilità di questi COV è stata documentata, ma i dati per una maggiore virulenza sono limitati. Abbiamo utilizzato i dati del caso COVID-19 dell'Ontario per valutare la virulenza di questi COV rispetto alle infezioni SARS-CoV-2 non COV, misurata in base al rischio di ospedalizzazione, ricovero in unità di terapia intensiva (ICU) e morte. Metodi Abbiamo creato una coorte retrospettiva di persone in Ontario risultate positive per SARS-CoV-2 e sottoposte a screening per VOC, con date del rapporto del test tra il 7 febbraio e il 22 giugno 2021 (n = 211.197). Abbiamo costruito modelli di regressione logistica a effetti misti con ospedalizzazione, ricovero in terapia intensiva e morte come variabili di esito. I modelli sono stati aggiustati per età, sesso, tempo, comorbidità e stato di gravidanza. Le unità sanitarie sono state incluse come intercettazioni casuali. Risultati Rispetto ai ceppi SARS-CoV-2 non VOC, l'aumento corretto del rischio associato alle varianti N501Y-positive è stato del 59% (49-69%) per il ricovero in ospedale; 105% (82-134%) per ricovero in terapia intensiva; e il 61% (40-87%) per la morte. Gli incrementi con la variante Delta sono stati più pronunciati: 120% (93-153%) per ospedalizzazione; 287% (198-399%) per ricovero in terapia intensiva; e il 137% (50-230%) per la morte. Interpretazione Il progressivo aumento della trasmissibilità e della virulenza dei VOC SARS-CoV-2 si tradurrà in una pandemia significativamente più grande e più mortale di quella che si sarebbe verificata in assenza di emergenza VOC. Va fatto notare che i modelli non hanno previsto la vaccinazione come variabile e quindi non è nota la diversa incidenza riguardo l'ospedalizzazione, terapia intensiva e decesso. di Luca Parodi, operatore sanitario e padre
(DEDICATE UN PAIO DI MINUTI ALLA LETTURA DI QUESTE INFORMAZIONI PRIMA DI PRENDERE DECISIONI IMPORTANTI IN NOME DEL LORO BENE!) Il futuro dei nostri figli, e quindi della nostra società, è in gioco. Gli adulti di oggi hanno il compito di difendere e rendere attuali i principi contenuti nella Dichiarazione Universale dei Diritti dei Fanciulli, scritta pochi anni dopo la conclusione di due Guerre Mondiali. E' evidente che lasciare nel loro futuro mascherine, paura, distanziamento fisico, restrizioni sociali e diffidenza verso gli altri sia un eredità dannosa e non favorevole a ridefinire una società migliore di questa. ANCHE SUL TEMA DEI VACCINI A BAMBINI E GIOVANI SI STA ANDANDO IN UNA DIREZIONE MOLTO PERICOLOSA! Mentre la Società Italiana di Pediatria invita con troppa leggerezza a vaccinare sopra i 12 anni, tante altre voci autorevoli nel mondo della pediatria italiana e straniera invitano alla prudenza e al principio di precauzione: in Inghilterra e Francia ad esempio è raccomandata solo per i bambini ad alto rischio di grave esito. La Società Francese di Pediatria comunica che "attualmente, ci sono troppo pochi dati di efficacia e di non dannosità dei vaccini sui bambini" e che "in questo momento la vaccinazione dei bambini non sembra essere necessaria". E' risaputo che i nostri bambini e ragazzi non rientrano in categorie a rischio:
I nostri ragazzi sono già stati molto provati da questo anno in DAD: i dati del malessere psicologico forniti dai reparti di neuropsichiatria infantile sono tragici e la dispersione scolastica è alle stelle. A settembre vogliono farci credere che sarà indispensabile la vaccinazione di bambini e ragazzi affinché le scuole riaprano in presenza e in sicurezza. CI STANNO GIÀ DICENDO CHE LA SCUOLA IN PRESENZA SARÀ GARANTITA SOLO PER GLI STUDENTI VACCINATI. QUESTO È UN PRINCIPIO ANTICOSTITUZIONALE E UN PRECEDENTE MOLTO PERICOLOSO CHE DIVIDERÀ LA SOCIETÀ IN CITTADINI DI SERIE A E DI SERIE ... Z. Se togliamo loro il respiro, la reale condivisione e la socializzazione scolastica ed extrascolastica.... ....restano solo gli SCHERMI, il mondo VIRTUALE: FACEBOOK, TIKTOK, ECC.. Solo liberandoci dalla paura potremo offrire loro la possibilità di: -ESSERE LIBERI -PENSARE con il loro cervello -RESPIRARE a pieni polmoni -AVER COR-AGGIO (agire con il cuore) -VIVERE NELLA REALTA' E NON NELLA FINZIONE. Seguono alcune referenze su quanto affermato sopra:: https://www.repubblica.it/salute/2021/01/22/news/l_impatto_della_pandemia_sugli_aspetti_emotivi_psicologici_e_scolastici_dei_minori-283456298/ https://www.repubblica.it/salute/2021/01/22/news/l_impatto_della_pandemia_sugli_aspetti_emotivi_psicologici_e_scolastici_dei_minori- 283456298/ https://www.ilsole24ore.com/art/il-neuropsichiatra-il-covid-e-stato-detonatore-i-ragazzi-e-boom-ricoveri-AEd QOC https://www.iltempo.it/attualita/2021/05/29/news/problemi-al-cuore-vaccino-giovani-miocardite-indagine-cdc-usa-effetto-collaterale-infezione- 27401440/ https://www.google.it/amp/s/www.ilgiorno.it/cronaca/covid-inghilterra-variante-indiana-1.6421145/amp https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/05/26/covid-anche-in-italia-appello-di-medici-e-sanitari-per-la-moratoria-contro-la-vaccinazione-ai-bambini-richiesta-su-basi-scientifiche/6210722/ https://www.orizzontescuola.it/vaccino-anti-covid-speranza-governo-al-lavoro-per-la-vaccinazionedei-piu-giovani/ https://www.genovatoday.it/attulita/coronavirus/vaccin-bambini.html https://youtu.be/zag_0n0aBXU https://youtu.be/uRPgweCpqfo https://youtu.be/2aVCesYcu14 BREAKING NEWS - Il recentissimo studio tedesco, conferma tutti quelli precedenti.
Comunicato stampa congiunto delle cliniche universitarie di Freiburg, Heidelberg, Tübingen und Ulm. Risultati attuali dello studio familiare COVID-19 Baden-Württemberg (Germania) pubblicato come preprint / Sviluppo asintomatico dell'infezione cinque volte più frequente nei bambini che negli adulti / Risposta immunitaria più stabile che negli adulti. Come progredisce l'infezione da COVID-19 nei bambini, sono protetti dopo un decorso lieve, e che ruolo giocano nella pandemia come portatori, focolai e amplificatori dell'infezione? Gli scienziati degli ospedali universitari di Friburgo, Heidelberg, Tubinga e Ulm hanno studiato queste domande centrali nello studio sui bambini COVID-19, iniziato e finanziato dallo stato di Baden-Württemberg. Hanno mostrato che i bambini all'interno delle famiglie sono stati infettati molto meno spesso degli adulti e che il decorso era di solito molto più lieve. Allo stesso tempo, la risposta immunitaria nei bambini era più forte in media e durava più a lungo che negli adulti, indipendentemente dal fatto che i sintomi si verificassero. I risultati sono stati pubblicati come preprint il 23 luglio 2021. Meno sintomi, migliore protezione immunitaria. Per lo studio, 328 famiglie con almeno un membro affetto da COVID-19 sono state studiate più volte. Un totale di 548 bambini tra i 6 e i 14 anni e 717 adulti hanno partecipato. Nelle famiglie con una persona infetta, i bambini (34%) avevano una probabilità significativamente minore di essere infettati rispetto agli adulti (58%) e - in caso di infezione - avevano cinque volte più probabilità di essere senza sintomi (adulti: 9%, bambini: 45%). Tuttavia, i bambini hanno mostrato livelli di anticorpi specifici più forti e duraturi rispetto agli adulti da undici a dodici mesi dopo l'infezione. Questo era vero indipendentemente dal fatto che ci fossero o meno segni di malattia. Gli anticorpi dei bambini sono ben efficaci contro diverse varianti del virus, così che anche i bambini che non sono visibilmente malati dovrebbero essere protetti dopo un'infezione. Nessuno dei bambini infetti ha dovuto essere curato in ospedale. I sintomi della malattia sono diversi. Adulti e bambini differivano anche nei sintomi riportati. Mentre febbre, tosse, diarrea e disturbi del gusto erano ugualmente buoni indicatori di infezione negli adulti, solo i disturbi del gusto erano una chiara indicazione di infezione da COVID-19 nei bambini (nell'87%). Tosse e febbre erano solo indicativi di un'infezione con l'aumentare dell'età a partire da circa dodici anni. In sintesi, si può dire che i bambini che sono guariti dal COVID-19 sviluppano una difesa immunitaria molto efficace e duratura contro le nuove infezioni da coronavirus, nonostante un decorso spesso molto lieve o addirittura senza sintomi. Ci sono indicazioni che la difesa immunitaria dei bambini supera persino quella degli adulti. https://www.klinikum.uni-heidelberg.de/newsroom/kinder-entwickeln-langfristige-immunitaet-gegen-covid-19/ NON VI È ALCUN MOTIVO PER VACCINARE I MINORI, TENERLI DISTANTI E MASCHERATI AL BANCO. QUESTA É SCIENZA, TUTTO IL RESTO É PROPAGANDA - SULLA PELLE DEI PIÙ INDIFESI. www.rinascimentoitalia.it - #FRI_PROTEGGE_I_BAMBINI A tutt’oggi si hanno ancora poche certezze circa origine e natura del virus Sars-cov-2 e della sua patogenesi. Una di queste certezze è che il virus è mutante. Da sempre, secondo la Medicina creare un vaccino contro un virus mutante è poco utile. Per il Sars-Cov-2 esiste un’altra complicazione: la pericolosità della risposta infiammatoria innescata proprio dalla risposta immunitaria al virus. Pericolosità che parrebbe essere responsabile delle complicanze della Covid19. Studi condotti soprattutto dalla dottoressa Loretta Bolgan [1], ricercatrice e consulente scientifica laureata in Chimica e Tecnologie farmaceutiche, hanno rilevato la tossicità della proteina Spike che parrebbe essa stessa responsabile di alcuni degli effetti più gravi della malattia. Proteina Spike ed effetti avversiSembra che sull’involucro del virus Sars-Cov-2 sia situata una proteina, chiamata Spike, che permette all’agente patogeno di entrare nella cellula. Questa stessa proteina stimolerebbe anche la risposta di anticorpi specifici del nostro organismo che attaccherebbero così il virus.La proteina Spike si lega ai recettori ACE2 delle cellule di reni, polmoni, cuore e cervello. Quando si disattivano i recettori ACE2 nel cuore si ha insufficienza cardiaca. Quando si disabilitano nei polmoni si ha ipertensione polmonare. Nel cervello si ha l’ictus. A livello dei reni si altera la pressione sanguigna. Secondo la dott.ssa Bolgan episodi improvvisi di ipertensione seguiti da altrettanto improvvise crisi ipotensive delle pressione arteriosa potrebbero dare origine a pericolose emorragie. La proteina Spike, inoltre, interviene direttamente aumentando i livelli di fibrinogeno e provocando coaguli in vari distretti dell’organismo. Da studi più approfonditi questa proteina virale parrebbe presentare:
Secondo il medico ematologo, professore e ricercatore Paolo Bellavite, si sa poco di quante Spike sono prodotte dalle cellule in cui è entrato il mRNA vaccinale, quali cellule sono interessate e per quanto tempo. Il sintomo più comune della Covid19, almeno nella primissima ondata epidemica, è la perdita più o meno persistente di gusto e olfatto. Ciò fa pensare all’ipotesi che il virus possa essere interiorizzato nei terminali nervosi della mucosa olfattiva e così diffondersi ad altre regioni del cervello, come descritto per altri coronavirus. Analogamente alla malattia, reazioni avverse piuttosto frequenti dei vaccini anti-Covid19, soprattutto Vaxzevria di Astra Zeneca, sono: mal di testa intensi, parestesie, dolori, perdita di gusto e olfatto. Le reazioni avverse più gravi, escludendo lo shock anafilattico, comune a tutti i vaccini, comprendono: trombosi, il fenomeno ADE, danni neurologici. Due di queste (trombosi e danni neurologici) sono le stesse provocate dalla proteina Spike virale. Strano? Niente affatto, visto che i vaccini in uso stimolano la produzione di proteina Spike. Gli effetti dei vaccini sulle persone li stiamo scoprendo attraverso le segnalazioni spontanee e, in alcuni tragici casi, attraverso la cronaca, ma trattasi di farmacovigilanza di tipo passivo. Quante altre reazioni avverse non conosciamo, perché non riferite dai pazienti o perché sfuggono alla cronaca, e non solo in Italia ma in tutte le altre parti del mondo? È possibile che le reazioni gravi e le morti possano essere molte di più di quante veniamo a conoscenza. Perché non si fa una vaccino-vigilanza attiva in Italia? ADE (Antibody-dependent Enhancement)[2] La causa della morte di un militare italiano di 40 anni, dopo aver fatto il vaccino, è stata attribuita al fenomeno ADE. Di cosa si tratta? Questa reazione avversa particolarmente grave è nota nel meccanismo biologico perché è stata riscontrata nel corso degli studi preclinici con i vaccini contro il SARS-Cov-1, ma è stata approfondita anche per la MERS, la Dengue, lo Zika virus, l’Ebola, L’HIV e l’influenza stagionale. Quando un soggetto, che possiede un livello anticorpale sub-ottimale (in seguito ad un’infezione primaria o a vaccinazione) viene a contatto con un virus simile e si infetta, il suo sistema immunitario favorisce l’infezione e le complicazioni fatali della malattia. In altre parole, una parte dei vaccinati, sono predisposti proprio dalla vaccinazione a manifestare le complicazioni gravi e fatali della malattia dalla quale si vogliono proteggere. È importante sottolineare che il potenziamento della malattia si manifesta con una patologia polmonare grave e potenzialmente fatale, sia in seguito all’infezione naturale in soggetti predisposti sia in seguito alla vaccinazione. L’ADE spiega perché sono a maggior rischio gli anziani, rispetto ai bambini e agli adulti sani, in quanto possiedono una quantità maggiore di anticorpi non neutralizzanti provenienti da infezioni da coronavirus o da vaccinazioni meno recenti (ad es. antinfluenzali), e presentano un sistema immunitario poco efficiente nel combattere le infezioni. Sono suscettibili al potenziamento della malattia anche le donne in gravidanza e i neonati sotto l’anno di età, in caso di reinfezione. Quando si effettua una vaccinazione di massa durante un’epidemia le varianti di virus resistenti al vaccino sono destinate a sopravvivere e a moltiplicarsi più velocemente nella popolazione, facendo aumentare anche la probabilità del fenomeno ADE, specialmente tra i vaccinati. Allora perché, prima di vaccinare in modo indiscriminato chiunque, non si accerta la presenza di anticorpi contro il Sars-Cov-2 e addirittura si vaccina chi già ha contratto l’infezione? ConclusioniMentre si sta scrivendo questo documento, si stanno verificando nuove reazioni avverse da vaccini e nuove ipotesi di tossicità, come normalmente avviene durante una sperimentazione di massa, qual è questa di vaccini prodotti in pochi mesi. Se il primo dovere etico della Medicina è quello di non nuocere, perché si sta inoculando a migliaia di persone un siero di cui non si sa ancora nulla di certo, mentre si stanno scoprendo gravi e importanti reazione avverse? Perché in Italia si obbligano i sanitari alla sperimentazione sul loro corpo di un farmaco potenzialmente pericoloso? Sars-Cov-2 può uccidere e far ammalare gravemente soprattutto persone molto anziane e molto debilitate, ma è un agente patogeno che il nostro organismo, nella maggior parte dei casi, può combattere e sconfiggere naturalmente in presenza di un sistema immunitario efficiente e/o attraverso una terapia antinfiammatoria e antibiotica mirata. I sieri anti-Covid19 possono uccidere, creare scompensi, malattie autoimmuni ed effetti ancora sconosciuti a medio/lungo termine, ma sono farmaci somministrati dall’uomo. Alla luce di quanto detto finora, crediamo ancora che sia il caso di prenderci tutti questi rischi per una malattia di cui, per altro, sappiamo esistere una cura da fare tempestivamente con farmaci conosciuti da anni? -----------Bibliografia [1] documentazione scientifica della dott.ssa Bolgan è visibile sui suoi siti:studiesalute.it sezione covid-19/vaccino rinascimentoitalia.it sezione analisi/vaccini [2] La documentazione scientifica relativa al fenomeno ADE è consultabile dalle seguenti fonti: Antibody-Dependent Enhancement of Severe Disease Is Mediated by Serum Viral Load in Pediatric Dengue Virus Infections: https://academic.oup.com/jid/article-abstract/221/11/1846/5814648?redirectedFrom=fulltext Dengue Antibody-Dependent Enhancement: Knowns and Unknowns: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26104444/ Antibody-dependent enhancement of severe dengue disease in humans: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29097492/ Complex Scenario of Homotypic and Heterotypic Zika Virus Immune Enhancement: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31481385/ Antibody-Dependent Enhancement of Ebola Virus Infection by Human Antibodies Isolated from Survivors: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30110637/ Could vaccination with AIDSVAX immunogens have resulted in antibody-dependent enhancement of HIV infection in human subjects?: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25483466/ Antibody-dependent enhancement of influenza disease promoted by increase in hemagglutinin stem flexibility and virus fusion kinetics: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25483466/ Host Response to the Dengue Virus: https://www.nature.com/scitable/topicpage/host-response-to-the-denguevirus-22402106/ Determination of antibody concentration as the main parameter in a dengue virus antibody-dependent enhancement assa using Fcγ -expressing BHK cells https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23900750/ Dengue virus infection-enhancing activit in serum samples with neutrali ing activit as determined b using Fcγ - expressing cells https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/2238974 di Roberto Zambrenti Chissà se un giorno si chiameranno i Moti del XXIV Luglio, ma fa bene all'animo vedere la risposta che c'è stata in tutta Italia, organizzandosi in modo spontaneo - in poco più di 24 ore - per invadere pacificamente ma con determinazione le piazze delle principali città per manifestare apertamente il non voler cedere a ricatti e intimidazioni. (Guarda il video) Come per l'app Immuni, se la gente non richiederà il Green Pass e gli albergatori, ristoratori e titolari di palestre seguiranno le indicazioni dell'Unione Europea non discriminando (art.36, Gazzetta Ufficiale Europea 953/2021), il tutto decadrà semplicemente. Ricordiamo che il pass è istituito per "agevolare la circolazione tra le persone". E' come scegliere di fare il check-in online anziché allo sportello, pur con la semplice ma basilare differenza che il Green Pass rilasciato da vaccinazione in realtà non da alcuna garanzia di non contagio. Infatti, agli eventi tipo concerti "riservati" solo ai possessori di Green Pass viene comunque richiesto il distanziamento (!) Intanto, godiamoci questa atmosfera di normalità. La normalità di ritrovarsi in piazza, abbracciarsi ed esprimere liberamente il proprio parere! Grazie a tutti Mappa delle manifestazioni spontanee realizzate Sabato 24 Luglio 2021
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RIFLESSIONI
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