La cronaca ufficiale narra che una coppia di turisti sessantenni provenienti dalla provincia cinese di Hubei (Wuhan è il capoluogo), dopo un tour italiano, mentre sono alloggiati a Roma il 30.01.2020 si sentono male: primi casi positivi al Sars-Cov2. Da lì il contagio si diffonde a tutto il paese contando migliaia di morti. È andata realmente cosi? TEMPISTICHE Una ricerca sugli anticorpi da parte dell'Istituto dei Tumori di Milano e dell'Università di Siena ha individuato la presenza del virus in 13 regioni italiane sin da settembre 2019 con una positività dei campioni superiore al 10%. Passano diversi mesi prima che in Italia venga imposto il confinamento il 9.03.2020. EVOLUZIONE Fino a marzo 2020 la mortalità registrata in Italia equivale a quella del quinquennio 2015-2019, addirittura talvolta è minore. A MARZO 2020 DI COLPO LA MORTALITÀ SCHIZZA VERSO L'ALTO: se il virus, la cui incubazione è di 3/5 giorni, circolava da mesi, qual è il motivo di questa improvvisa impennata? Questa esplosione della mortalità è incompatibile con un'epidemia che si propaga da mesi. Nel PRIMO BIMESTRE 2020 la mortalità continuava a mantenersi a livelli minimi, mentre il virus circolava da almeno tre mesi e avrebbe quindi dovuto contagiare molta gente, considerando il fatto che nessuno usava dispositivi di protezione. Nel SECONDO BIMESTRE 2020 la distribuzione della mortalità non è omogenea: solo 12 sono le province, di 2 regioni, che hanno un' aumento della mortalità del 95%, mentre la mortalità sarebbe dovuta aumentare ovunque essendo un'epidemia. Non si spiega come mai nel resto d'Italia non ci sia stato lo stesso indice di mortalità. Nonostante il confinamento imposto in tutta Italia il 9.03.2020, la curva di mortalità comincia a scendere solo tra la fine di marzo e l’inizio di aprile e la situazione si normalizza all’inizio di maggio, tornando a livelli minimi simili al 2015, anche se il virus circola ancora. IL 4.05.2020 quando vengono allentate le misure restrittive ci sono ancora 100.000 POSITIVI in tutta Italia. Dato sottostimato perché solo una minima parte della popolazione è stata sottoposta al test diagnostico. Queste persone sono totalmente scomparse dai radar del servizio sanitario e nessuno si è più preoccupato della loro potenziale contagiosità. Il Prof. Alberto Zangrillo il 27.07.2020 dichiara che dal 18.04.2020 a Milano non sono stati più registrati casi gravi di Covid, situazione che si verificherà anche nel resto d'Italia. Infatti in poco tempo le terapie intensive si svuotano. Come mai il 4 maggio ci sono ancora 100.000 positivi? Perché se essere positivi al test vuol dire essere malati qualcosa non torna. Durante l'estate la mortalità è nella norma. Da OTTOBRE 2020 nuovo incremento della mortalità. Dai dati si evince un andamento stagionale della mortalità che non presenta correlazione con le misure di restrizione delle attività lavorative, degli spostamenti e delle libertà imposte dal governo tramite i DPCM. Dati ufficiali dell'OMS:
CASI GRAVI Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità nei primi bollettini i casi gravi di covid19 rispetto al totale dei casi era il 2-3%, perché si effettuavano meno tamponi; invece il Bollettino del 5.01.2021 a pagina 23 recita che su 67.9363 casi confermati, 3.537 (lo 0.5%) presentano un quadro clinico critico. STIME DELLA PROTEZIONE CIVILE - al 30.4.2020 casi totali 205.463. Il 3% di 205.463 è 6.164. - al 31.12.2020 casi totali 2.107.166. Quindi tolti i 205.463 fino ad aprile 2020, restano 1.901.703 casi. Lo 0,5% di 1.901.703 è 9.509. - 6.164+9.509=15.673 casi gravi dall'inizio dell'epidemia MORTALITA’ L’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 è 81 anni. L’età mediana dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 è più alta di oltre 30 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione (età mediane: pazienti deceduti 82 anni – pazienti con infezione 47 anni). Al 30 marzo 2021 sono 1188, dei 106.789 (1,1%), i pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 282 di questi avevano meno di 40 anni (172 uomini e 110 donne con età compresa tra 0 e 39 anni). Di 80 pazienti di età inferiore a 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche; degli altri pazienti, 164 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e 38 non avevano diagnosticate patologie di rilievo. Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 3. Complessivamente, 210 pazienti (3% del campione) presentavano 0 patologie, 815 (11,7%) presentavano1 patologia, 1292 (18,5%) presentavano 2 patologie e 4675 (66,9%) presentavano 3 o più patologie. Confronto caratteristiche decessi nei 3 periodi marzo-maggio 2020, giugno-settembre 2020 e ottobre 2020-marzo 2021: nell’intero arco temporale preso in considerazione, aumentano i decessi di persone con 3 o più patologie preesistenti e diminuiscono quelli con meno patologie o nessuna: ciò sembra indicare che nel secondo e nel terzo periodo i decessi riguardano persone più anziane e con una condizione di salute preesistente peggiore rispetto ai decessi relativi al primo trimestre In base a questi numeri e dati, il governo italiano ha deciso di limitare per più di un anno la frequenza scolastica, le attività lavorative, gli spostamenti, le attività sportive giovanili, le relazioni sociali. A voi che leggete, il giudizio. Fonti ufficiali: ISTAT, Epicentro Istituto Superiore di Sanità, Protezione Civile Ringraziamento per la collaborazione a M. Gracis e M. Vandelli
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